Caserine
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Punta del
Borsat: una cima "fuori dal mondo"...
di Daniele Pozzati
daniele983@alice.it
Salita
Non mi dilungherò a riportare una relazione
dettagliata della salita per due motivi: 1) Dovrebbe essere pari pari
quella del buon Visentini (Dolomiti d'oltre Piave); 2) Ci metterei troppo
a scriverla :-)...
Comunque qualche annotazione dei tratti salienti:
1) Si segue per un tratto il sentiero 371 della Val Pezzeda (partenza
da Ponte Confoz, 850 m, presso una sbarra poco più avanti di un
parcheggio del Parco). Non è però evidente quando abbandonare
il sentiero segnalato per inoltrarsi nel Ciol di Tramontin.
Ebbene, si
seguono i segnavia fino ad attraversare il torrente dove si trova un segnavia
sbiadito con numero (371) presso un grosso masso in parte coperto dalla
vegetazione; il sentiero 371 continua a sinistra fra l'erba, noi ci inoltriamo
per il Ciol (greto del torrente) sulla destra (eventualmente per tracce
fra i mughi sulla sponda sinistra per attraversare poi a destra fra i
massi fino ad una serie di pozze e cascatelle e risalire una placca accanto
alle pozze; ometto sotto la parete a destra);
2) Gli spostamenti d'ora in poi sono parecchi e non sempre evidenti, eventuali
ometti potrebbero essere crollati o poco visibili nel greto del Ciol (seguire
attentamente la relazione del Visentini, addirittura un passo dice "...terminano
i massi, sorvegliano i camosci...", beh, non ci crederete ma gli
unici camosci visti sono stati proprio in quel tratto!
Comunque la direzione
da seguire è inconfutabilmente quella giusta se nel vostro cammino
troverete 2 serbatoi d'aereo. Uno subito dopo un "bivio" del
Ciol, parzialmente sotto un masso e uno circa 200 metri più in
alto;
3) Usciti su terreno più aperto in vista di un'evidente forcella
(Forcel Borsat) non la si raggiunge ma si punta ad un ghiaione (faticoso)
a destra di uno sperone (sotto un tetto sulla sinistra buon riparo con
resti di fuoco e sassi posizionati per ottenere una specie di ripiano);
la forcella sotto la Spia dei Camosci ormai è vicina!
4) Giunti in forcella fare attenzione alla placca liscia che ci si presenta
subito dopo; conviene scendere pochi metri sulla sinistra e prendere alla
base della placca la scanalatura diagonale che l'attraversa per metà,
alla fine della scanalatura scendere alcuni metri su detriti instabili
per risalire un pendio di ghiaie e mughi fino alle rocce alla base della
Spia dei Camosci;
5) Prestare attenzione al tratto di sottile crestina detritica marcia
fra Antecima e Cima;
Discesa
Attenzione, ripercorrere gli stessi passi
della salita!
NOTE:
ambiente selvaggio e assolutamente non frequentato
(le 5/6 paginette del "libro" di vetta riportano una o due visite
l'anno, nel 2005 addirittura nessuna...). Le difficoltà tecniche
si limitano alla placca (se si è sufficientemente sicuri la si
può percorrere "camminando" sulla scanalatura) e ad alcuni
passaggi di I anche esposto su rocce infide.
Attenzione inoltre al notevole
sviluppo nonostante i "soli" 1300 metri di dislivello (ore 4.30
in salita e 2.30 in discesa). Abbondante acqua tra pozze e belle cascatelle
in tutto il Ciol. Interessante la fioritura (raponzoli!)...
Buon divertimento a trovarvi la via :-)
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