Qualche commento sulla Via Athene: "grandioso itinerario in stile alpinistico", "bellissimo itinerario dalla linea logica ed elegante"... Forse un po' esagerato, comunque bella...
La Via Athene è una salita di grande soddisfazione con buoni appigli anche nei passaggi più difficili. Non serve azzerare.
Come al solito, in questo periodo, il tiro più difficile è il primo: le difficoltà maggiori sono dovute al freddo che rende insensibili mani e piedi.
La parte più bella della Via si sviluppa su placca ben appigliata e ben protetta.
In generale, le protezioni sono buone, non serve quasi mai integrare. Ho usato un friend (non indispensbile) sul quarto tiro. In Via si trovano spit, chiodi e cordoni sulle clessidre. Tutte le soste ad eccezione dell'ultima (che può essere saltata) sono ottimamente attrezzate con uno spit ad annello e un chiodo o un cordino a seconda dei casi.
E infine, da sottolineare la particolare cura con cui Heinz Grill, autore della Via, predispone le sue salite: frecce dove possono sorgere dubbi, taglio degli arbusti, rinforzi su terreno cedevole, ...
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Il cuore d'oro |
Ripetizione e Foto di: Amos e Laura Via "Athene" di Heinz Grill - Florian Klukner - Franz Heiß il 24/05/2006
Tiri 9 - difficoltà: in generale VI, qualche passaggio di VII azzerabile
Attacco: Da Trento arrivare fino a Ceniga e quindi dirigersi sul Ponte Romano (cartello con indicazioni).
Dal Ponte Romano proseguire a sinistra sotto la parete di San Paolo per stradina molto stretta.
Si arriva nei pressi di una antica chiusa sul Torrente Sarca, proseguendo per qualche centinaio di metri si arriva alla pizzeria Lanterna dove un ampio parcheggio permette di lasciare l'auto.
Da qui si prende l'evidente sentiero di fronte alla pizzeria che in 5 minuti porta all'attacco (vedi foto).
Materiali: Usate due corde da 60m, 10 rinvii, qualche cordino per le soste e per allungare le protezioni, un paio di friends medio piccoli.
Considerazioni:
La Via è caraterizzata da una serie di placche ben appigliate talvolta leggermente strapiombanti. Le (poche) parti non protette sono facilmente integrabili con friends medio piccoli o nuts.
L1 le difficoltà maggiori si riscontrano nella parte centrale della placca. Il tetto finale è ben appigliato, si supera con facilità. VI - VI+
L3 la lunghezza è caratterizzata da un difficile passaggio su diedro che si risolve alzando i piedi su piccole tacche. VII
L4 la lunghezza più impegnativa: bella sequenza su piccole tacche su muro verticale VII+. Ho usato un friend medio sul pilastro staccato.
L5 il tiro più facile: si sviluppa su diedro inclinato. V+
L6 partenza impegnativa. La sequenza si risolve alzandosi fin sotto a base del tetto: si trovano degli ottimi rovesci che permettono di attraversare in libera senza utilizzare il lungo cordone.
L7 partenza all'interno di grande blocco che viene utilizzato in appoggio di schiena. Segue placca a gocce e bellissimo muro. V+ VI-
L8-L9 I tiri possono essere uniti a condizione di allungare per bene il chiodo di sosta prima del traverso obliquo su spuntone (10 rinvii). Suggestive su L8 le indicazioni che consentono di evitare la parte friabile.
Discesa: Molto facile: usciti dalla Via per evidenti tracce di sentiero si arriva su una stradina sterrata. Proseguire su questa fino ad incontrare un ometto. Da qui, ancora per sentiero, in breve tempo si arriva alla macchina. Circa 30'.
Note La Via, anche se ben protetta, è di stampo alpinistico. Dove non ci sono protezioni si può facilmente integrare con friends o nuts medio piccoli.
Per la salita ho preso come riferimento lo schizzo della relazione dalla guida "Pareti del Sarca" di Diego Filippi. I tiri sono nove come riportato, non undici ! Come detto L8-L9 si possono unire (così diventano otto). |