Nome Salita: Destinazione Paradiso
Regione: Trentino Alto Adige
Zona: Dro (Arco) - Cima Alle Coste
Partenza da: Parcheggio lago di Bagattoli
Dislivello: 600 m |
Salita a:Sud - Est
Discesa a: Sud
Difficoltà: 6° - 7° - 7°+ - A1
Relazione: tratta da
www.climbers.altervista.org
e dalla guida Pareti del Sarca di Diego Filippi |
Sono da poco passate le 19, è buio pesto, siamo appena rientrati dalla Via Destinazione Paradiso. Un faro illumina a giorno la parete del Brento. Di tanto in tanto, in alto, si vedono i bagliori di una frontale. Una cordata ha avuto problemi, è a circa due terzi di parete, gli uomini del soccorso alpino cercano di orientare il fascio di luce in maniera ottimale. Le Vie del Brento non sono banali: hanno un dislivello notevole (1000m e più), il recupero è difficile.
Ho capito a mie spese quanto sia pericoloso arrampicare in montagna: in un un paio di cadute mi sono rotto due costole e mi sono lacerato una mano cercando di prendere al volo un moschettone.
Poteva andare anche peggio. Eppure… non ho mai pensato di smettere.
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Aspettando
la vetta
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salita di: Amos-Laura Germano-Giorgia
Via Destinazione Paradiso :
aperta da T. Quecchia, D. Ballerini, C. Stefani, F. Culazzo nel 1995
Tiri 16 - Difficoltà: 6° - 7° - 7°+ - A1
Accesso: Da Trento seguire indicazioni per Riva del Garda. Superato il paese di Pietramurata, svoltare a destra in corrispondenza di un Capitello (indicazioni per Lagoi Bagattoli). Lasciare l'auto nell' ampio parcheggio del lago. Ci sono due possibilità:
a) proseguire per stradina sterrata in direzione di Arco, dove la sterrata va in salita sul punto più alto si dirama a destra una traccia che porta alla grande placconata "lo Scudo".
b) proseguire per stradina sterrata in direzione di Arco e, dopo circa un quarto d'ora, risalire per tracce di sentiero fino alla base della parete. Proseguire, a sinistra, fin dove possibile (visibili targhette di altre Vie: PFM, ...) e quindi risalire un canale con corde fisse fino alla sommità..
Giunti di fronte allo "Scudo", girare a destra. La Via attacca circa 50-60m prima del diedro-canale principale (diedro Martini). Il nome (destinazione) è scritto in rosa alla partenza . Visibile qualche spit. Circa 50 minuti.
Materiale: La Via è protetta con spit da 8, tutte le soste sono attrezzate. 13 rinvii, cordini, e per la seconda parte friends medio piccoli e qualche nut piccolo.
Note: La via si può dividere in tre parti:
1) 300m di bellissime placche dove l'arrampicata è tecnica, mai faticosa. Bastano solo rinvii. In qualche tiro gli spit si trovano a 7/8 metri uno dall'altro.
2) tre tiri di corda su cenge erbose senza particolari difficoltà. Seguire tracce di passaggio fin sotto la verticale della parete verso il diedro Martini e quindi costeggiare la stessa in orizzontale per circa 60 m fino ad una sosta con spit. (Vedi foto e relazione)
3) l'arrampicata si fa più varia: fessure, diedri, muri verticali di grande bellezza. Servono friends e nuts per integrare qualche tratto sprotetto. Purtroppo la libera sul 7°+ è fortemente penalizzata da una piastrina girevole con piccolo foro: le difficoltà maggiori si incontrano nel "passare il rinvio" da posizione precaria (la piastrina gira e... il rinvio non passa). In ogni caso è possibile azzerare. Sul penultimo tiro un cordino provvidenziale con un sasso sospeso evita una uscita difficoltosa su erbacce. L' ultimo tiro è friabile, c'è solo un chiodo, è comunque facilmente proteggibile.
Sia nella prima che nella terza parte della Via è stata tolta qualche piastrina, non so se con l'intento di rendere la Via come era in origine... Si passa lo stesso solo che... è meglio non volare.
Discesa: Comoda e facile: Risalire il bosco verso nord per circa 50m fino ad incontrare una strada forestale. Da qui proseguire fino ad incontrare cartelli con indicazioni verso Dro e per sentiero attrezzato 425. Circa 1h 45'.
La relazione, usata per la salita, è tratta dal sito:
www.climbers.altervista.org e dalla guida Pareti del Sarca di Diego Filippi |