Cervino |
Cima
d' Arade (2503m): Via Normale di Daniele Pozzati
- SALITA - Dal Rifugio Pordenone si prende il sentiero
349 che sale in Val Monfalcon di Cimoliana e lo
si segue fino al bivio
con il 360 (tabelle, acqua dal torrentello). Lì si abbandonano
i sentieri segnalati e
si risale per tracce verso la fascia di rocce sopra
una zona di mughi da dove origina il
torrentello (direttamente, puntando
ad un grande masso con ometto oppure seguendo il corso
del torrentello
(li ho perso un paio di occhiali da sole neri della Nike...se qualcuno
li trovasse...) per
verdi puntando ad una cengia alla base delle rocce).
Giunti sotto la fascia di rocce si segue la
cengia verso sinistra (acqua)
e per verdi si entra nel magnifico e solitario Cadinut di Cimoliana
dominato
centralmente dalla possente Cima d'Arade. Si sale inizialmente i verdi
meno faticosi sulla
sinistra puntando al centro della parete della nostra
cima dove vi sono due evidenti landri che
si raggiungono infine faticosamente
per ghiaie.
Attacco circa 25 m a destra dell'antro più a destra
[ore 2.45].
Si salgono le facili roccette sulla sinistra (ometti) e un
successivo canale a destra (I) fino
ad una cengia sassosa (vari ometti).
Si percorre la cengia verso sinistra fin sotto una paretina
nera (bagnata)
che si supera meglio all'estrema destra (5 m di II+; lasciato cordino
bianco per calata
su masso a sinistra). Sulla destra sale un evidente
camino con massi incastrati, lo si sale superando
un primo masso (cordini
per calata attorno allo stesso) e poi un secondo sulla sinistra (cordoni
di
calata spostati a sinistra su masso) uscendo su ghiaie (II e III, friabile).
Si sale ancora per
ghiaie riconoscendo una specie di corridoio verso sinistra
fino ad una forcelletta con masso e
ometto (I). Si sale a destra per detriti
fino ad un marcato cengione con erba che si percorre a sinistra
fino ad
un landro (ometti, I). Anticipandolo (tralasciare ometti più avanti)
si sale un faticoso
canale detritico con passi su roccette rotte e ad
un bivio (tralasciare un diedro a destra) si può
scegliere sia
il camino di sinistra con masso incastrato alla fine (facile e in ultimo
II/III su roccia
rotta, lasciato cordino per calata) oppure quello di
destra (II, roccia rotta, cordino su spuntone all'uscita
a destra in alto).
Si passa per roccette rotte ad una bancata di ghiaie tagliandola a sinistra
in
versante Rifugio Padova, riconoscendo in alto un foro che si supera
togliendo lo zaino (oppure
scendendo ancora qualche metro e aggirando
il roccione a sinistra per comoda cengia)... Si
scende brevemente fino
alla base di un canale camino con un masso incastrato, lo si sale (II,
cordino
di calata sulla sinistra 10 metri sopra l'inizio del canale) e
poi per roccette in cima (2503 m) [3 ore].
- DISCESA - Per la via di salita con le opportune calate
(max 25 m) dai cordini predisposti e
in arrampicata prestando molta attenzione
agli innumerevoli tratti su roccia rotta e infida [3 ore].
Poi velocemente
per ghiaie al Rifugio Pordenone [45 minuti].
- NOTE - Bellissima cima con fantastico panorama (forse
una delle più belle della zona), ma la
salita prolungata e complessa
(circa 200 m di dislivello ma con sviluppo molto maggiore) per rocce
rotte
infide e in gran parte coperte da detriti richiede esperienza (soprattutto
in discesa) al di la dei
pochi passaggi di III° che spesso però
sono su rocce malferme; non si contano i tratti di II da farsi
slegati
su rocce rotte ed esposte. Corda da 50 m, casco indispensabile, qualche
chiodo e cordini.
Non ci sono chiodi, solo alcuni cordini dei quali è
meglio controllare lo stato prima di calarsi, tranne i
nostri nuovi ovvio
;-) Nel complesso: una via da intenditori :-) © |