Nome Salita: Il Bacio del Cardo
Regione: Veneto
Zona: Marmarole - Croda Bianca
Partenza da: Rifugio Bajon o Rifugio Chiggiato
Sviluppo: circa 250m |
Salita a: parete Ovest versante Vallon del Froppa
Discesa: in corda doppia
Difficoltà max: 6b
Informazioni: da Gianmario Meneghin (Ghin)
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La CRODA BIANCA…il Cervino del Cadore
enorme montagna delle Marmarole che ti da il benvenuto già salendo dalla pianura;
quante volte ogni giorno la guardo passando sulle strade dei nostri paesi..
quante volte ci sono passato sotto andando dal Rif. Bajon al rif. Chiggiato e viceversa o magari passando sulle sue cengie..
“Aprire una via nuova li deve essere una figata” ho sempre pensato..
Be uno di quei giorni che vai per montagna senza molte idee in testa, mi son trovato a girare su per Vallon del Froppa e ho visto sta specie di avancorpo (cosi credevo io) che era circa un terzo della parete che da verso la Cresta d’Aieron.
Sotto una pioggia estiva, (con l’ombrello come il peggiore degli alpinisti della domenica) mi son messo a cercare una linea di salita che prendesse dentro una via accettabilmente interessante e di roccia buona.
Arrivato prima di questo pilastro, visto che la pioggia stava diventando temporale, mi sono riparato in un piccolo “Landro”che era perfettamente riparato e asciuttissimo.
Faccio per sedermi appoggiando la mano a terra senza vedere che c’era un CARDO stupendo, che come tutti sanno è bellissimo, forte e intoccabile perché pieno di aculei, mi tiro su di scatto come fossi saltato su una bomba guardo il palmo e era come fossero state tatuate due labbra da tante spine erano piantate, e da li ho pensato tra me e me
”ho anche già il nome della via, IL BACIO DEL CARDO devo proprio provar a aprire una linea su qua.”
Così rannicchiato tra ginocchia e mento.. ho aspettato che spiovesse, fatto due foto alla parete e son tornato verso casa progettando il da farsi.
Un po alla volta ho portato nel “Landro” il materiale che mi sarebbe servito per cominciare sto nuovo cantiere, assumendo per la manovalanza anche la mia nipotina Maria Dalla Fontana, cresciuta anche lei tra queste montagne e adesso chirurgo veterinario in Gran Bretagna.
Con lei ho aperto il primo tiro e poi causa la batteria del trapano finita nel ghiaione, siamo scesi posticipando ancora la progressione della via.
In un'altra giornata scalando da solo ho aperto in auto sicura altri due tiri, e poi durante il raduno dei gruppi alpinistici delle dolomiti “Dolomia”(la quale organizzazione quest’anno era stato fatto dal Gruppo a cui appartengo Gruppo Ragni di Pieve di Cadore) assieme a Mauro Devich, un carissimo amico, nonché Guida Alpina del Ufficio Guide di Cortina D’Ampezzo e appartenente ai Caprioli di San Vito di Cadore, abbiamo aperto altri 5 tiri, aspettandoci di finire quello che sembrava questo avancorpo della Croda Bianca…
bè non era un avancorpo per cui mancherebbero altri due terzi di parete…
Per ora pubblichiamo sti tiri, poi vediamo se a primavera troveremo la voglia e il tempo magari ci riserviamo di continuare da dove abbiamo lasciato sta via che, senza pretese, potrebbe essere un bel passare una giornata in un ambiente favoloso.
Gianmario Meneghin (Ghin) |