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Mur del Pissadù: Via Tridentina
Nome Salita: Tridentina
Regione: Alto Adige
Zona: Val Gardena - Mur del Pissadù
Partenza da: Parcheggio ferrata Tridentina
Lunghezza: 300 m
Salita a: Est
Discesa: Nord-Ovest
Difficoltà: max7a/b, tetto in A0, obbligata 6b+
Guida di riferimento: Sito Planet Mountain
Siamo all'attacco della Via Oro e carbone. Metà parete è completamente
bagnata... niente da fare!
Generalmente, in queste casi, la giornata è sprecata: ci sono
altre possibilità di salita, però... pian piano si fa strada
quella situazione psicologica ("smonamento") che ti riporta
inesorabilmente alla macchina.
Abbiamo anche la relazione della Via Tridentina. Per arrivare all'attacco
basta scendere fino a ricongiungersi con il sentiero che porta all' omonima
ferrata e quindi in pochi minuti si è in zona.
Dopo il primo tiro di corda ritorna l'entusiasmo perso: la roccia è sana,
l'arrampicata è piacevole. Guardando in alto si intuisce una linea
elegante su belle placche.
Grande soddisfazione e... Oro e Carbone in tempi migliori.
Via Tridentina: aperta da M. Cominetti, F. Piardi nel 1999
Tiri 7, con ulteriori tre lunghezze di corda è possibile arrivare
sulla sommità del Mur del Pissadù.
Accesso: Da Corvara salire verso il passo Gardena fino all'ampio parcheggio
per la Val Setus, il rifugio Pissadù e la ferrata Tridentina.
Prendere il sentiero per la ferrata Tridentina fino alla base dell' evidente
canalone che divide la Torre Exner dal Mur del Pissadù (vedi foto).
Il canalone va risalito per un breve tratto poi, a destra per rampa (2°-3°).
Si perviene ad una prima sosta. Da qui, a sinistra per rampa erbosa fino
ad una seconda sosta dove attacca la Via.
Materiale: La Via è protetta con spit. Noi abbiamo usato una decina
di rinvii, qualche cordino e un paio di friends medi per arrivare sulla
sommità del Mur del Pissadù.
Relazione L'itinerario si sviluppa su una bella parete giallo grigia
interrotta circa a metà da un evidente tetto. L'arrampicata si
svolge prevalentemente su placca verticale o leggermente strapiombante,
prese e appoggi sono sempre ben marcati. Si può provare la libera
anche sul tetto mediano: se in qualche modo si arriva con la mano poco sopra il bordo dello stesso, è fatta... (maniglioni). Lo schizzo
usato per la salita e qui riportato è tratto dal sito planet mountain.
Usciti dalla Via, per arrivare sulla sommità del Pissadù,
noi abbiamo deviato a sinistra: sono tre facili lunghezze da 60m di 3° (qualche
passaggio di 4°) su roccia sana: primoI tiro decisamente a sinistra
(primo tratto camminato poi per placca nera) fino a cordino di sosta
marcio, secondo tiro leggermente a sinistra quindi verticali fino ad uno spit di
sosta, infine terzo tiro che porta alla cima (vedi foto).
Discesa Ci sono due possibilità:1) in doppia dalla Via (due mezze
corde), 2) una volta arrivati sulla sommità del Pissadù,
si risale verso sud fino a intravedere il rifugio, da questo verso la
Val Setus dove si scende fino al parcheggio.
Note: La Via è molto bella, i passaggi talvolta atletici sono
di grande soddisfazione. Il sesto tiro (7a/b) forse è un pò sovragradato.
La Via può essere una valida alternativa a quelle che si trovano
a Nord (Oro e Carbone, Anton aus Von Tirol, Ottovolante, ...): si asciuga
più rapidamente e, nelle giornate fredde, l'esposizione ad est scalda la roccia.
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